BICICLETTE

Biciclette, Stadio Romagnoli, Campobasso, 2024

Stavo per iniziare a dipingere sul muro di contenimento della discesa in Via Trivisonno, e una passante mi dice, quasi con rimprovero: perchè non fate un muro per la pace? che questo mondo è uno schifo e nessuno dice niente! Io non le ho risposto, ma come faccio spesso, subito dopo rifletto su una possibile risposta intelligente che avrei potuto dare a quella signora giustamente agitata e arrabbiata contro lo scempio degli ultimi mesi. Ma noi stavamo per disegnare un muro contro l’eccesso di macchine, accanto a una pista ciclabile che è stata criticata dai campobassani quasi più di quanto abbiano mai criticato la guerra. Un muro con la bici come protagonista, è un muro contro l'inquinamento, contro la vita sedentaria e lobotomizzata, conto il consumo di benzina e effettivamente anche contro la guerra. Come ha detto Nino, lui che le risposte intelligenti le sa dare immediate, ma la bici è pace!
Didier Tronchet, nel suo saggio “Piccolo trattato di ciclosofia” afferma che l’automobile è diventata il primo “predatore” dell’uomo, vista la quantità di morti che ne ha causato da quando è nata. Campobasso è una città “piena zeppa” di questi predatori, ma ci si preoccupa più dei lupi o dei cinghiali.
Nella nostra cittadina le cicliste e i ciclisti si muovono come degli acrobati indesiderati in un organismo urbano che non li prevede. Sono soli in mezzo ai “predatori”, che si barcamenano per evitare di diventare martiri prematuri.
Il mio disegno rappresenta una super caduta di signori benpensanti ottocenteschi, alle prese con questo nuovo mezzo: la bicicletta. Effettivamente appena inventata non doveva essere facile prenderci dimestichezza, e poi non c'erano quelle elettriche per alleviare le salite, e neanche i vestiti tecnici per coprirsi dal vento, pioggia e freddo. A Campobasso, però, nel 2024 hanno ancora paura delle salite e delle discese; si preferisce salire in macchina, parcheggiare il più vicino possibile, denigrare qualsiasi cambiamento, qualsiasi iniziativa che possa prevedere un minimo di fatica spesa per un bene comune.Ma c’è Elenoire, l’unica ragazza nel disegno che non cade e viaggia spedita, imparata ad usare la bici nell’800; nulla la spaventava. Questa ragazza forse può essere un esempio per gli altri signorotti sovrappeso e conservatori; può usare la pista ciclabile, almeno lei, l’unica che tra tutti in bici ci sa andare e non la sfonda.

Elemento modificato · 77 sett

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